Giro effettuato! Vedi qui:
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L’idea questa volta non è stata
mia, ma dell’amico Alberto, con cui in questi ultimi anni ho
condiviso numerose avventure Ha cominciato a dirmelo una
volta, un’altra, e alla terza volta così per curiosità ho
incominciato a dare uno sguardo alla cartina. Subito, ad un
primo approccio un giro in bicicletta intorno a questo
poderoso e esteso massiccio sembra improbabile, chiuso così
com’è sia a Est che a Ovest da alti colli, e poi per avere una
visuale d’insieme è necessario unire almeno tre cartine al 50
mila!
Da uno studio più approfondito,
salta invece fuori un itinerario vario, grandioso e più che
mai interessante; sicuramente impegnativo dove, prima di
essere Biker, bisogna essere appassionati della montagna e del
suo ambiente, e la bicicletta diventa solo il “mezzo” migliore
per vivere questa esperienza, che per sviluppo, dislivelli ha
quasi dimensioni Himalayane.
Il giro del Monte Rosa tutto a
piedi si fa in circa 8-9 giorni; In Bicicletta, questo Tour
può essere pianificato in una settimana (6 giorni +1 di
riserva), di preferenza in senso orario e cercando di evitare
l’utilizzo d’impianti, almeno in salita, mentre non si esclude
il loro utilizzo nelle discese su Zermatt e dal Passo Moro su
Macugnaga.. Evitando la variante del Balfrin e sfruttando al
massimo gli impianti di risalita che si incontrano sul
versante italiano possono essere invece sufficienti 4 o 5
giorni.
Ogni tappa di questo grande
giro ha caratteristiche diverse e sempre molto interessanti.
Anche la prima dalla valle di Gressoney interessata da
risalita sotto gli impianti, oltre al notevole sforzo fisico
per pendenze e dislivelli da superare, è di notevole interesse
ambientali e di soddisfazione per i panorami.
La tappa del Colle Teodulo, è
varia e spettacolare, nella prima parte si percorre parte
della “balconata del Cervino” anche impregnata di
testimonianze religiose passando per il caratteristico
villaggio di Cheneil raggiungibile solo in funivia, la
cappella Madonna della Saletta e oltre il lago di Goillet
quella più sperduta di Bontadini, prima di raggiungere il
Colle del Teodulo dedicato al primo grande Santo Alemanno. In
base all’ora di arrivo al colle, alle condizioni e previsioni
meteorologiche si deciderà se iniziare subito la discesa verso
Zermatt, sfruttando inizialmente le piste da sci estivo fino
alla stazione della cabinovia del Trockener, o fermarci invece
al Rifugio dove si spera di assistere a un bel tramonto dietro
il Cervino.
La tappa nella valle di Zermatt
è più turistica e rilassante, attraversando caratteristici
villaggi per strade in parte chiuse al traffico veicolare
regolare fino a Grachen. Qui bisognerà decidere se tentare o
no il giorno successivo la variante del “Balfrin”. Questa
variante probabilmente comporta un giorno in più, si tratta di
un itinerario molto panoramico, dominato da ghiacciai e
numerose famose vette oltre i 4000 metri. E’ classificato
escursionisticamente “Estremo”! E’ senza vie di fuga e
comporta l’attraversamento di tratti molto esposti, ponti
sospesi, tratti scavati nella roccia, ma anche lunghi tratti
pianeggianti costeggiando i “suomen” caratteristici canali
irrigui di questa regione svizzera.
Raggiunta la valle di Sass si
attraverseranno altre rinomate località turistiche risalendo
poi per strada asfaltata fino al lago di Mattmark, costeggiato
il quale si proseguirà ancora per il Passo Moro dove ci
attende una grande statua dorata della Madonna e un altro
pernottamento in quota al vicino Rifugio Oberto dove si spera
nuovamente di assistere il giorno successivo al magico momento
dell’alba sulla parte Est del Monte Rosa.
Raggiunta Staffa di Macugnaga
probabilmente servendosi della cabinovia si parte per la Tappa
del Colle Turlo, molto integra ancora ambientalmente, già via
di comunicazione commerciale nel 1500 e che oggi è interessata
da una mulattiera costruita dal genio militare alpino negli
anni 20. Si tratta di una tappa probabilmente pochissimo
ciclabile sia in salita che in discesa , interessante per
ambiente attraversati a tratti quasi lunari.
Raggiunta la Val Sesia con la
risalita al Passo dei Salati si chiude l’anello. Anche questa
tappa sarà molto impegnativa , la stanchezza accumulata giorno
dopo giorno sicuramente si farà sentire e forse non riusciremo
ad apprezzare pienamente le peculiarità ambientali che questo
vallone può offrire, a detta di molti uno dei più belli del
Monte Rosa. Mal che vada potremo sempre utilizzare per
raggiungere il Passo dei Salati, la nuova funivia inaugurato
nel 2004 che da Alagna passando da Cimalegna porta al Colle
sullo spartiacque
Se siamo arrivati fin qui
possiamo cominciare a pensare di festeggiare alla grande come
siamo soliti fare, a uno dei due rifugi nelle vicinanze del
colle prima di iniziare la definitiva e lunga discesa verso il
Gabiet e Gressoney.
Questo giro era già nei nostri
programmi l’estate scorsa (2006), ma per una serie di motivi
che vanno dalle condizioni meteo a quelle di lavoro e salute
del ristretto numero dei partecipanti, non siamo neppure
partiti. Cercheremo di provarci quest’anno (fine luglio, o
prima settimana di Agosto) , ma vogliamo comunque mettere
questo progetto a disposizione della comunità dei bikers,
sapendo che sicuramente qualcuno sarà interessato!
Bottalo Giuseppe
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