Mountain bike Valle d'Aosta - Le vs. esperienze | ||
Vallone di S. Marcel | ||
di Giorgio Bressanin (testo e foto dell'autore) |
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Il
28 luglio 2011 ho percorso in mtb il vallone di S. Marcel partendo
da S.Marcel (600 m circa) fino al Petit Choux (m 2420), ultimo
alpeggio raggiungibile stando su strada sterrata. La salita può non
essere interessante per chi ama solo lo sterrato fino a Druges, dove
termina l'asfalto. Io la trovo comunque bella per i notevoli
panorami che si aprono sulla valle centrale: notevole il colpo
d'occhio sulle vette del Monte Rosa (Polluce e Castore risaltano in
modo particolare). Da Druges (m 1600), dove è posta l'area pic-nic,
inizia lo sterrato che dopo un traverso verso destra porta
all'imbocco della valle. Seguono alcune rampe piuttosto secche e
qualche discesa. Dove la strada taglia il fianco della montagna si
passa in prossimità delle miniere di rame ormai solo meta turistica.
La cosa è anche visibile dal colore della roccia: quando sono
passato io l'acqua piovana della notte rimasta nelle pozzanghere era
arancio vivo. Ad un certo punto si incontra un cancello che di norma
è sempre aperto. In prossimità del cancello, sulla destra, si
congiunge un'altra strada sterrata che arriva da Plout (m 1000
circa), una frazione che si incontra sulla salita di Druges. Anche
questa sterrata è percorribile ma credo sia molto più dura: ne ho
assaggiato un poco all'inizio e col senno di poi, almeno per ora,
credo di avere fatto bene ad evitarla in quanto ce n'è abbastanza
sopra per rendre molto dura la salita. Dopo alcuni saliscendi, si
inizia a salire con maggiore costanza e con pendenze meno
estenuanti. Solo una breve rampa di 20 metri può costringere i meno
esperti (come me) a scendere dalla bici. Superato il Mulac S. Luigi
a m 1940, la sterrata prosegue verso il fondovalle ancora qualche
centinaio di metri per poi iniziare un largo tornante verso
sinistra che ha lo scopo di far superare alla strada una balza
della vallata. Qui si incontrano le pendenze più estenuanti della
salita per un paio di kilometri (sono spesso dovuto scendere di
sella). Solo quando la strada svolta nuovamente in direzione del
fondovalle, si incontrano pendenze più pedalabili ma sempre
impegnative. La strada giunge all'alpeggio Layet dove un tornante a
sin. ed il successivo adducono al lago omonimo che compare
all'improvviso e che costrige anche chi ha fiato a fermarsi per
contemplarne la bellezza. Arrivando ho sorpreso un'airone cenerino
che si è involato disturbato dalla mia presenza. Osservando il fondo
del lago si possono notare anche delle trote di discreta taglia
sopratutto se si considera la locazione del lago (forse sono state
immesse da qualcuno del luogo; c'è il divieto di pesca...). La
strada prosegue molto ripida con 2 tornanti, tagliata nella roccia
del salto a monte, dove dietro si intuisce un ponte che raggiunto
immette nel vasto pianoro del Grande Chaux dove si vede la
costruzione. Si attraversa il pianoro ed al bivio si ha piacere di
evitare le rampe a destra che portano alla costruzione. Si và quindi
a sinistra dove la sterrata un pò meno battuta porta ad un'ultima
rampa ripida. Si sbuca all'alpe Piccolo Chaux (m 2420). Per chi ha
ancora energie per proseguire, i sentieri che vanno verso il colle
di S. Marcel sembrano praticabili (almeno in discesa). Per me è
stato abbastanza fino a qui. Il ritorno l'ho fatto dalla stessa
strada. Per i tempi: da S. Marcel ho impiegato circa 3 ore (ma sono
partito da Valpelline, e non sono uno che "va" in salita). Foto in alto: lago Layet |
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Piccolo Chaux |
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Vallone di S. Marcel |
Lago Layet |
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