Mountain bike Piemonte - Le vs. esperienze  
Monte San Giorgio (m 843)
Piossasco - Monte San Giorgio - Colle della Serva - Colle del Prè - Prese di Piossasco Sup. - Var. del Cinghiale - Bosco delle Fate - Piossasco
 
di Bottalo Giuseppe  

 

Questa montagna, oltre per il panorama che si gode dalla vetta, è molto frequentata dai bikers per la comodità di accesso, vista la vicinanza a grandi aree urbanizzate e anche perché per sviluppo, dislivello e pendenze è sempre un ottimo terreno di allenamento. Pecca un po’ negli itinerari di discesa perchè di solito è possibile rientrare solo per gli itinerari di salita, veloci ma dopo un po’ di volte noiosi e anche pericolosi se affrontati in velocità, mentre i pochi sentieri sul versante meridionale sono molto ripidi e forse troppo difficili per essere anche divertenti. Questa variante di discesa, quando è stata tentata la prima volta, non è stato possibile rintracciare subito il miglior percorso; quindi è stata provata in senso inverso, dal basso a piedi, dagli amici Antonio e LUNA e ripulita quel tanto necessario per poi essere riprovata con successo e soddisfazione, in quanto con 350 metri di dislivello offre continuità, passaggi divertenti, tecnici nei tratti ripidi, e il tutto in un bel fitto bosco ceduo, di solito frequentato solo dai cacciatori e cercatori di funghi.
Per contro richiede molta attenzione a non perdere le tracce del sentiero che è segnato ma non con troppa continuità con tacche di vernice bianca e rossa sul tronco degli alberi che lo costeggiano e si consiglia inoltre di non percorrerlo subito dopo forti piovaschi che potrebbero ripulirlo troppo dalle foglie che normalmente invece agevolano e caratterizzano questo percorso.
Con la variante finale di rientro per i Galli e il “Bosco delle Fate” diventa un itinerario molto interessante tra i più consigliati che si possono effettuare in questa zona.
Provata il 24 settembre 2006 con Asti A. e Lingua A.
Ripetuto il 16 marzo 2008: confermo le buone impressioni della volta precedente; trovato in condizioni ottimali, con evidenti tracce di passaggio, putroppo non solo di biciclette, e forse questo è dovuto proprio al fatto che l'accesso alla Via del Cinghiale adesso è molto più evidente, ma per vie delle scarse precipitazioni e con il terreno asciutto le moto non hanno ancora provocato al momento danni al sentiero.
L’itinerario che consiglierei sarebbe quello di raggiungere la vetta del Monte San Giorgio per l’itinerario normale come descritto anche in questo sito e ridiscesi al Colle della Serva prendere il sentierino che si stacca tutto a sx di questo colle e che dopo un tratto facilmente ciclabile in mezzo ad una fitta vegetazione richiede di scendere dalla bicicletta per superare un paio di affioramenti rocciosi. Con un lungo traverso panoramico (foto 1) a mezza costa in leggera discesa si raggiunge il Col del Prè. Si continua a dx per la strada sterrata passando accanto prima alla borgata di Prese di Piossasco infer., poi alla chiesetta Madonna della Neve (difficile da vedere per la vegetazione che la circonda) e, poco oltre, si raggiunge la borgata di Prese di Piossasco Sup. (Km 2,7).
Invece di passare in mezzo alle case, proseguire ancora per poche decine di metri e poco oltre una palina indicatrice (foto 2) prendere sulla dx una evidente pista che solo recentemente è stata ripulita e liberata dagli arbusti. Seguirla, dopo breve diventa sentiero e iniziare a scendere senza possibilità di errore, tralasciando solo dopo un centinaio di metri di seguire un sentiero che si stacca a sx (seguire tacche rosse sugli alberi). Si continua a scendere nel bosco facendo attenzione a non perdere le tracce (adesso tacche di vernice bianca e rossa sui tronchi degli alberi che lo costeggiano). La discesa alterna tratti facili e divertenti ad alcuni più ripidi e tecnici, diventando più scorrevole e facile nella seconda parte (foto 3 -foto 4 - foto 5). Quando si arriva ad incrociare una pista forestale che arriva dall’ex polveriera, la si segue verso dx per soli 200 metri, perché dopo aver attraversato un primo rio e subito dopo un secondo, si prende un sentiero sulla dx (Km 4,7, grossa macchia di vernice rossa su una roccia sulla dx poco prima). Lo si segue tenendo sempre ai bivi con altri sentieri la sx fino ad un evidente crocevia di sentieri (Km 5,5): a sx si va verso la Polveriera di Sangano; continuando dritti si arriva in breve al Merlino, e da qui per strada si ritorna a Piossasco. Si consiglia invece di prendere a dx (molte piccole tacche di vernice rossa sugli alberi) per il sentiero inizialmente difficile da ciclare per il fondo accidentato; poi diventa più agevole, passando per un tratto sotto una linea elettrica; più avanti (a un primo bivio tenere la dx) si va poi a costeggiare una lunga cinta di un edificio isolato dove oltre ad una sbarra arriva una stradina asfaltata (Km 7). Si segue questa strada in discesa fino ad incontrare una stradina dal cattivo fondo che sale in direzione opposta sulla dx. Risalire per circa 500 metri e quando la strada si biforca seguire quella di sx ancora per solo un centinaio di metri, e prendere un bel sentiero che si stacca sulla sx. Seguirlo senza più problemi attraversando quella che secondo me è l’area più bella del parco montano (bosco delle Fate) fino ad arrivare ad un’area picnic con tavoli. Continuare dritti sempre per questo sentiero sempre molto bello per ciclabilità e per la bella pineta che attraversa. Quando la salita diventa forte, si stacca a sx un sentiero (segni gialli sui pini - Km 9,7) seguendo il quale si arriva al piazzale della cava e da qui prima per strada sterrata e poi per asfalto si rientra a Piossasco.
 
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Ultimo aggiornamento: 16 ottobre 2006