I “Magici Cerces”, un po’ per la loro
posizione geografica, un po’ per il fatto che venivano considerate
montagne minori rispetto a quelle del più vicino e famoso Massiccio
des Ecrins, incominciarono a essere conosciuti e frequentati
relativamente tardi dagli escursionisti. Poi le loro larghe pareti,
i tanti spigoli, creste e torri di un particolare calcare rosso
cominciarono ad attirare anche gli alpinisti, e già qualche tempo
prima del cosiddetto “nuovo mattino” qui incominciarono ad arrivare
molti arrampicatori e anche nomi famosi da altre regioni della
Francia e dall’Italia, sia per affinare la tecnica e la
preparazione, sia per la possibilità quasi infinita che c’era di
aprire nuove vie.
Superato il grave pericolo intorno agli anni 70 in cui si voleva
costruire un’autostrada che passando sotto il Colle della Scala
avrebbe poi inevitabilmente diviso e compromesso questo ambiente
alpino, queste stupende valli sono arrivate ai nostri giorni
particolarmente integre, senza speculazioni edilizie di rilievo,
senza grandi impianti sciistici, e quindi qui non c’è ancora
fortunatamente nessun “bike-park”!
Questo giro è un po’ il contraltare del Giro del Galibier, ha un
accesso più comodo dall’Italia, e dopo aver risalito tutta la Valle
di Nevache, attraversa la conca dei laghi, e gira tutto intorno a
queste caratteristiche montagne rocciose.
Ha una percentuale di ciclabilità in salita bassa, ma le salite sono
ben distribuite, mai troppo lunghe sia come sviluppo e dislivello, e
sono alternate sempre a discese quasi totalmente ciclabili. Gli
ambienti attraversati sono tanti e ancora più interessanti di quello
del Giro del Galibier, in particolare il Vallone di discesa dal
Colle di Chardonnet per colori, contrasti, panorami e peculiarità
ambientali è più che mai raccomandabile! |
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Località di partenza: Nevache m 1600
Sviluppo: Km 40 c.ca
Dislivello: m 1600
Cicalibilità salita/discesa: 40/90-95% del dislivello
Difficoltà: OC-/E
Tempo: 7 Ore
Provato il: 12 Agosto 2007Nel
mese di agosto, la strada che risale la valle della Clarèe è
interdetta al traffico motorizzato non autorizzato, per questo
motivo bisogna partire da Nevache.
Essendo una bellissima valle, la si risale con tranquillità
ammirando gli scorci paesaggistici (foto
1) fino al termine dell’asfalto (foto
2) dove si continua per una stradina dal fondo un po’ troppo
ingombro di pietre, senza delle quali la salita sarebbe sicuramente
più agevole, ma comunque sempre in sella alla bicicletta si arriva
al Rifugio Drayeres (m 2180 - foto 3).
Poco oltre il rifugio la ciclabilità cessa quasi del tutto, e si
comincia a risalire una zona più ripida e rocciosa per raggiungere
la soglia della conca che racchiude i laghi. Si costeggia il primo
lago (foto 4), poi oltre il
secondo lago si passa dalla parte opposta per prendere un sentiero
che con poco più di cento metri di dislivello porta al col dei
Cerces (m 2574 - foto 5).
In sella alla bici si scende verso la verde conca con il lago dei
Cerces (foto 6), e attraversato
l’emissario in mezzo a verdi pascoli si comincia a risalire verso il
Col della Ponsonnière con alcuni tratti ancora pedalabili nella
parte centrale e finale.
Raggiunto il Colle (poco più di 200 m di dislivello dal lago), oltre
al notevole panorama (foto 7)
si guarda a quale sarà la direzione da seguire prendendo per
riferimento la dorsale che sovrasta il Grand Lac sulla sx (foto
8).
Il sentiero che parte pulito in leggera salita a sx del Colle
potrebbe essere una valida variante da provare per non perdere
troppo dislivello per arrivare direttamente al Colle Chardonnet;
probabilmente non sarà molto ciclabile, ma offrirà sicuramente per
le zone attraversate belle e interessanti emozioni paesaggistiche,
entrando ancor di più nel cuore di queste montagne.
Come nel Giro del Galibier si segue invece il sentiero che taglia
più sotto, e che dopo una breve risalita a sx diventa ciclabile e
scende a costeggiare il lago dei Cerces (foto
9 - foto 9A) dove è
facile d’estate incontrare greggi di pecore al pascolo. Si continua
in direzione della dorsale che sovrasta i Grand Lac sulla sx e alla
cui sommità c’è una bergeria isolata con una fontana nei pressi (foto
10).
Raggiunta la bergeria (foto 11)
si scende alle spalle di essa per sentiero alcune decine di metri
sul versante Grand Lac e poi ad una insellatura si comincia scendere
nel Combal del torrente Rif.
Si scende fino ad incontrare il bivio per il Colle Chardonnet nel
punto in cui il Rif sulla dx incomincia a scavare profonde incisioni
con il suo scorrere. Anche quest’ultima salita non è per nulla
ciclabile, e questa volta sono ancora 400 metri ma sempre per un
sentiero/mulattiera con regolari e lunghi tornanti che si possono
fare comodamente con la bici al fianco.
Raggiunto l’ampio Colle (foto 12),
con nuovo grande panorama e nuova vista sul gruppo dei Cerces (foto
13), si comincia una discesa che visto il sentiero iniziale
(foto 14) e gli ambienti che
si presta ad attraversare promette molto bene (foto
14A). Si fa quasi tutta in sella alla bicicletta salvo brevi
tratti troppo ripidi o troppo ingombri di detriti. Scorci
paesaggistici magnifici (foto 15)
e particolari (foto 16) fino
in vista del Rifugio Albergo di Chardonnet (foto
17). Dal rifugio la mulattiera/sterrata che porta verso
valle continua ad essere non delle più agevoli, un pò per grandi
massi rocciosi affioranti un po’ sempre per i tanti detriti sul
fondo, ma con un po’ di equilibrismo e pazienza si fa tutta in sella
alla bicicletta (foto 18) fino
a incrociare agli Chalet di Fontcouverte di nuovo la strada
principale asfaltata di valle che scende a Nevache. |
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