Mountain bike Piemonte - A due passi da Torino | ||
S. Antonio di Ranverso | ||
Il percorso | ||
Lunghezza:
38,87 Km Tempo percorrenza: 4 ore Difficolta': M.C. Località di partenza: piazzale castello di Rivoli Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:50.000 n. 17 Torino Pinerolo e Bassa Val di Susa; I.G.M. 1:25.000 55 II NE Almese - 55 II SE Giaveno - 56 III SO Rivoli - 56 III NO Alpignano Dislivello: circa 280 metri effettivi Tipo: asfalto 16,59 Km (43%) - sterrato 22,28 (57%) Periodo consigliato: tutto l'anno Effettuato il: dicembre 2001 - 5 giugno 2005 by Roberto Nervi (revisioni in corsivo) Descrizione: l'itinerario si sviluppa su ambo i lati del fiume Dora Riparia, nel tratto compreso tra il ponte nuovo di Alpignano e quello di Sant'Ambrogio. Il termine Dora deriva dal celtico "dour", che significa acqua, mentre la seconda parte del nome si riferisce al torrente Ripa, suo affluente nei pressi di Cesana. E' uno dei quattro fiumi che bagnano Torino ed e' proprio qui che termina la sua corsa, nelle acque del Po, dopo un viaggio di 125 Km che ha inizio sulle pendici del Monginevro e che prosegue percorrendo tutta la val di Susa. Le sue acque furono sfruttate sin dal Medioevo per l'irrigazione dei campi e l'azionamento di mulini attraverso tutta una serie di canali e bealere, mentre nei secoli seguenti le numerose industrie trovarono in esse una fonte di energia conveniente per azionare le macchine e per ottenere energia elettrica. Nonostante il notevole sviluppo, il percorso non risulta particolarmente impegnativo visto l'andamento quasi sempre pianeggiante e salite piu' uniche che rare. Sconsigliato durante la stagione venatoria, in quanto si rischia di incontrare, prima di arrivare al bosco dell'Ordine Mauriziano, i cacciatori che con modi piu' o meno gentili vi inviteranno ad allontanarvi dalla zona, dove sono state peraltro istituite alcune aziende agrituristico venatorie visibilmente segnalate. In giungo e' pieno di ciliegie! Per i bivi non indicati fate riferimento a quanto riportato sulla cartina. Dal piazzale del castello scendiamo lungo la via omoninma (0 Km) alla piazza S. Bartolomeo (0,41), dove prendiamo la via Reano (a sx). Ignorate le vie Rolle (0,66) e Monginevro (1,03) si arriva al termine dell'asfalto dove continuiamo per strada del Giraud (1,23 - a dx). Dopo un centinaio di metri, nei pressi di una piglia in mattoni adiacente ad un albero, andiamo a destra (1,36), verso un pilone di colore blu. Raggiunta la provinciale 186 (1,90), si continua a destra per una cinquantina di metri deviando poi su Strada Giustizie (1,95) a sinistra. Presente cartello arancione di "Sentiero Dora Sangone". Seguendo sempre la direzione frontale si arriva ad un traliccio basso (praticamente "nano") della linea elettrica: una decina di metri prima di questo, andiamo a sinistra (2,55), lasciando i segni in vernice rossa del sentiero delle Gev che abbiamo seguito fedelmente per un certo tratto e che incontreremo successivamente. Al primo bivio prendiamo a destra (2,72), quindi costeggiamo un piccolo vigneto, affrontando poi una ripida discesa nel bosco che conduce ad un prato (3,00) con stazione del metanodotto dove prendiamo a destra. Raggiunta la strada del Fornas (3,34), si va a sinistra oltrepassando la rotonda di Auchan (occhio alle auto che escono senza dare precedenza). Giunti all'incrocio semaforico con la SS 25 (3,69) che andra' seguita in direzione Avigliana. Transitati sotto la ferrovia, nel punto in cui si diparte la strada Castelpasserino, prendere la sterrata tutta sulla destra (4,37). Poco dopo scendere dalla parte della stazione del metanodotto (4,52) e, raggiunto un traliccio della linea elettrica, deviare a sinistra in direzione della medesima (4,94). Il percorso principale compie piu' avanti una curva a 90° (5,24) e raggiunge nuovamente la ferrovia, che si attraversa passandoci sotto ed andando poi a sinistra (6,22). Lasciata la via Trana in salita sulla destra (6,94), affrontare all'incrocio seguente gli scalini del sottopasso pedonale (7,22), attrezzato con uno scivolo che consente di procedere con la bici al fianco. Attenzione: la rampa è al 200% di pendenza, completamente liscia, ovvero la bici si cappotta perche' anche se frenata va giu come sul sapone! Sarebbe simpatico avere zigrinature o altro. Si giunge cosi' sull'altro lato dei binari (via Marconi). Al primo incrocio prendere la via Mussino (7,48), quindi, superata la caserma dei vigili del fuoco, la via Philips (7,78 - a dx) sino all'incrocio semaforico con via Mazzini (7,86). Svoltare a sinistra sulla strada principale andando quindi ad attraversare il ponte nuovo sulla Dora, realizzato in cemento armato nel 1936 e cosi' chiamato per distinguerlo da quello "vecchio", situato poco distante e fatto saltare per ben due volte, nel 1690 e nel 1706, al fine di ritardare l'avanzata dei Francesi su Torino. Subito dopo il ponte si svolta in via Almese (8,24 a sx - cartello ciclostrada). Al primo incrocio si va diritto (8,32) seguendo poi sempre l'asfalto. Quando questo termina continuare di fronte (11,32). Passata la cascina Chiaretta si incontra un bivio, asfaltato per pochi metri, dove si tiene la sinistra (11,96). Raggiunta la SS24 (13,03) si continua sulla sterrata che corre parallela. All'altezza della strada per Milanere il nostro percorso si allontana dalla statale (13,66), dirigendosi verso l'autostrada Torino-Bardonecchia. Lasciata una deviazione (14,77 - sulla sx) che punta dritta verso quest'ultima, si va ad oltrepassare una sbarra (15,10) procedendo poi in linea retta. Superata una stazione del metadonotto (16,49), proseguire diritto, passare una barriera di pietre in mezzo all strada, arrivando ad una strada asfaltata che va affrontata a sinistra (16,81 - discarica a cielo aperto). Terminato l'asfalto, a destra (16,91), affianchiamo il corso del torrente Messa attraversandolo al primo ponte (17,63). Subito dopo si va a destra sino ad uno svincolo autostradale ora chiuso (17,85). Attraversato anche quest'ultimo, tenere la sinistra su strada di servizio con fondo di asfalto triturato e strana curva a doppia S. Puntare verso l'autostrada e seguirla sempre nelle immediate vicinanze. Si incrocia cosi' la provinciale 197 (19,12), si transita poi sotto lo svincolo di Avigliana Ovest (19,66), si supera il casello, una diga (21,65), arrivando infine alla SS24 (22,21). La percorriamo a sinistra e, un centinaio di metri oltre l'incrocio semaforico per Villar Dora, attaversiamo il ponte sulla Dora, chiuso al transito dopo l'alluvione dell'ottobre 2000. Prima dell'autostrada, appena passato il ristorante a fine ponte, deviamo sulla sterrata a sinistra (22,58) che termina presso la diga vista precedentemente. Qui (23,33), senza superare il cancello, transitiamo sotto il viadotto autostradale mantenendoci vicino al muro del canale artificiale. Il cammino che inizialmente non presenta un tracciato delimitato diventa poi una sterrata. Costeggiando sempre il canale si raggiunge la SS25 (24,81). La seguiamo a sinistra fino al secondo incrocio semaforico (25,90 - corso Dora), dove svoltiamo in direzione Almese / Villar Dora. Percorsi pochi metri, prendiamo la stradina in piano che va ad affiancare un altro canale. Al primo ponte ci portiamo sul lato opposto (26,42) ed a quello successivo, oltre un cancello sempre aperto, ripetiamo l'operazione (26,93 - stretta curva a dx con breve salita asfaltata). Percorrendo la pista ciclabile di viale Gandhi si arriva ad una rotonda (27,72) dove prendiamo la SS 25 verso Torino. Per circa 200 metri possiamo sfruttare una carrareccia che corre parallela, a fianco di alcuni orti, che va presa appena terminata la rotonda. Si raggiunge l'abitato di Ferriera, frazione di Buttigliera Alta, fondata dalla famiglia di industriali francesi Vandel, i quali, verso la fine del 1800, trasferirono qui da Jougne la loro industria di chiodi e bulloni e le relative maestranze, realizzando anche le abitazioni per ospitare gli operai. Svoltiamo in via Gatta (28,33), raggiungendo la chiesa del Sacro Cuore di Gesu'. Qui (28,49), attraversiamo a sinistra una zona pedonale, per poi portarci a ridosso della ferrovia, mantendoci sempre nelle sue vicinanze, lungo quella che piu' avanti diventa strada antica di Francia. Arriviamo cosi' a S. Antonio di Ranverso, dal nome del Rivus Inversus, ovvero esposto a mezzanotte, un canale che scorreva nelle vicinanze, presumibilmente deviato al tempo della costruzione della ferrovia Torino - Modane diventando la bealera di Rivoli. La precettoria venne fondata dai monaci Antoniani che qui si stanziarono nella seconda meta' del XII secolo sui terreni ottenuti in lascito da Umberto III di Savoia, detto il Beato, residente nel vicino castello di Avigliana. L'ordine venne fondato in Francia nel 1090, dal nobile Gastone di Vienne, in seguito ad un voto fatto a Sant'Antonio dopo essere stato colpito da herpes zoster, e fu ufficialmente riconosciuto da papa Urbano II nel 1095. I monaci, oltre alla devozione del Santo, si occupavano della cura dei malati del "fuoco di Sant'Antonio" e di altre malattie infettive quali la lebbra. Dall'allevamento del maiale, essi ottenevano il grasso che applicavano sulla pelle dei pazienti per lenire il dolore ed impedire il contatto con l'aria ed altri agenti in grado di provocare infezioni. In Italia, gli Antoniani possedevano oltre 100 ospedali e, tra questi, il piu' importante era proprio quello di S. Antonio di Ranverso. I numerosi viaggiatori che percorrevano la via Francigena, potevano qui trovare un tetto dove poter riposare e mangiare. Nei secoli che seguirono, vennero attuati continui ampliamenti: l'antico oratorio ad una sola navata venne dapprima allargato nel presbiterio (XIII sec.); quindi furono aggiunte le cappelle sul lato nord; la chiesa venne alzata, il monastero allargato e venne realizzato un'ospedale indipendente; viene quindi costruito il portico col le tre ghimberghe e l'elegante facciata in cotto; si arricchisce poi all'interno, con gli affreschi di Giacomo Jacquerio e, sopra l'altare maggiore, con il polittico di Defendente Ferrari, commissionato dalla citta' di Moncalieri a seguito di un voto fatto per porre fine ad una cruenta pestilenza. Nel 1776, l'ordine venne soppresso da papa Pio VI, ed i beni del complesso passarono all'Ordine Mauriziano. Visita con ingresso a pagamento. Lasciato il rettilineo viale alberato che porta alla Statale (30,47), andiamo a destra e, pochi metri prima della strada della Peschiera, su sterrato in discesa a sinistra (30,66). Sono ora presenti paline segnaletiche arancioni di "Greenways della collina morenica del comune di Rosta": seguire quella per stazione. Al primo quadrivio si va a destra (31,15) e, superata una grossa cascina, si va a sx su asfalto (31,47) verso la stazione di Rosta. Per attraversare i binari sfruttiamo l'apposita rampa per le biciclette (31,82), posta 50 metri oltre la scala di accesso al sottopasso, avendo l'accortezza di procedere a piedi, come indicato dai cartelli. Usciti alla luce (31,97), portarsi verso la vicina rotonda dove si imbocca la via XX Settembre (32,07). Si costeggia inizialmente la ferrovia quindi la strada principale se ne allontana. Si sale verso destra oltrepassando villa. Al bivio che segue si prende la strada Cascina Grassis (33,22 a sx e poi subito a dx 33,25) e, giunti allo STOP, la strada Ponata (33,85 - in salita). Pochi metri prima della SP 186, deviamo sulla strada Bagio' di Sopra (34,01). Arrivati all'altezza di un'abitazione (34,42) continuare diritto entrando nel bosco. Si arriva ad un bivio dove si affronta la breve ma impegnativa rampa alla nostra destra (35,54). Al bivio seguente si va a destra (35,71) ritrovando presto il prato con la stazione del metanodotto incontrato all'andata (35,86) dal quale, seguendo il percorso ormai noto, si rientra al castello (38,87). Foto in alto: S. Antonio di Ranverso Mappa formato GIF (3212 x 1275 pixel - 130 Kb) Mappa formato OCAD7 zippata (per visualizzare e stampare il file scaricate la versione 7 demo del programma QUI) |
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Galleria fotografica | ||
una pittoresca cascina lungo str. Giustizie |
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sterrata parallela ad un canale |
sterrata lungo la Dora Riparia |
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Altimetria | ||
Segnalazioni | ||
M. Debandi: ho
provato a seguirne una parte, ma ci sono alcune sorprese sul percorso,
che lo rendono impraticabile. Lo svincolo autostradale è stato aperto,
ed una parte della strada, all'incirca tra i km 16 e 16,50 è stata
chiusa con cancelli. Ci sono due percorsi alternativi: uno sicuramente
più praticabile, ma per larga parte in asfalto, prevede di fare la
strada per Milanere, mentre l'altro che spiego più in dettaglio ha una
parte maggiore di sterrato, anche se prevede l'attraversamento della
statale 24 in un punto non molto bello. Superato il ponticello (o quello
che ne rimane) del km 14,38 si gira immediatamente sulla sinistra e si
percorre il sentiero (che se piove rischia di diventare una fangaia) che
dopo un centinaio di metri termina in una strada più larga.
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Indice percorsi | ||
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