Valle di Susa
Forte Pramand
directions_car dall'uscita Oulx Est dell'autostrada Torino-Bardonecchia (0 km) si prosegue in direzione Salbertrand. Superato il paese, dopo 2 tornanti ravvicinati, si incontra il bivio sulla sinistra con indicazioni Eclause/Pramand/Grange della Valle (6,9 km). Si lascia la vettura nelle vicinanze.
straighten 12,33 km (solo andata)
trending_up 1040 m circa
access_time 3 ore + 50 minuti ritorno
sort Difficoltà: medio
equalizer asfalto 2.64 km (21%) - sterrato 9,69 (79%)
event da giugno a settembre
update Effettuato il 25 luglio 1999
map I.G.C. Carta dei sentieri e dei rifugi 1:50.000 n. 1 Valli di Susa Chisone e Germanasca
map GIF
Descrizione: seguire sempre i cartelli indicatori con la scritta "Pramand". Con alcuni tornanti si raggiunge Fenil. Ignorato il bivio sulla destra che conduce al nucleo principale della frazione (0,93 Km), passiamo la colonia "Maria Ausiliatrice" (1,18) adiacente ad un forte (non più agibile perché pericolante). Tale forte fu costruito nel 1891 (altra fonte indica come anno il 1895) ed era dotato, sul fronte Ovest, di 8 cannoni da 12 ARC/Ret (collocati in una unica grossa casamatta protetta da una lastra in ghisa spessa oltre 20 cm, non più presente) e, su quello Sud-Est, di 2 da 87 (posti in casematte di muratura). Era completamente circondato da un fossato che è stato ricoperto. Superiamo quindi il bivio per Eclause - Grange della Valle - Rif. M. Levi-M. Molinari del Club Alpino Italiano (m 1849) - colonia alpina A. Viberti della Città di Rivoli (1,94 - sulla destra). Nei pressi di Moncellier termina l'asfalto (2,64). Qui segnaliamo la cappella di S. Ippolito con la facciata tinteggiata di rosa. Un sinistro cartello segnala il pericolo di caduta massi e avvisa l'utente che la strada è d'ora innanzi percorribile a proprio rischio e pericolo. Subito dopo il ponte sul rio Geronda (4,22), si tralascia il bivio che scende a Frenee (4,25). Dopo una stradina secondaria (6,25) si supera su un altro ponte il rio Secco (6,38) oltre il quale la salita si fa più faticosa anche per la presenza di numerose pietre sul fondo stradale. Attraversiamo quindi una corta galleria con funzione di paravalanghe (9,13), sopra la quale scorre il rio Chanteloube. Con alcuni tornanti arriviamo al colletto Pramand (10,91 - m 2087), situato a ridosso del monte Seguret, dove la strada si biforca: diritta continua verso i forti Jafferau e Foens. Svoltando su quella di sinistra incontriamo quasi subito i ruderi di un baraccamento adiacente ad una grossa fontana (11,02) ed una strada di accesso secondaria al forte (11,14). Nell'eventualità che decidiate di raggiungerlo seguendo questa variante, incontrerete dopo alcuni tornanti un arco nella roccia che conduce ai locali della polveriera (l'ingresso è stato parzialmente murato) e poco oltre, tenendo il ramo di destra, i locali del magazzino dell'artiglieria. Seguendo invece la strada più marcata si giunge ad un tornante (11,71), alla sinistra del quale si trovava il piazzale della "batteria occasionale" (4 pezzi da 149 G) che poteva essere allestita in caso di bisogno. Un sentiero permette di accedere ad una trincea che costituiva l'osservatorio degli artiglieri, ricavata sullo sperone di roccia situato a strapiombo sopra Pont Ventoux. Con altri faticosi tornanti si arriva alla costruzione principale del forte (12,14 - se ne sconsiglia l'accesso per il pericolo di crolli): era formata da 2 piani, di cui quello superiore a rientrare in modo da ricavare frontalmente un piccolo terrazzo. Due lunghi corridoi collegavano i vari locali: camerate, cucina, deposito viveri, area accumulatori, ecc. ecc. Da un'estremità del corridoio sito al piano inferiore, una galleria lunga 150 metri (l'apertura è stata ostruita con macerie per impedirne l'ingresso), ricavata nella roccia, raggiungeva i vani di caricamento: questi erano collegati mediante un montacarichi alla sottostante polveriera. In tale galleria, il trasporto delle munizioni avveniva mediante un carrello su rotaia. Saliti sulla sommità della batteria (12,33 - m 2162), si gode uno splendido panorama che rende anche l'idea di quanto fosse ampio il raggio di azione delle armi da fuoco. Qui sono ben visibili i quattro grossi pozzi, di forma cicrcolare, ricavati nel calcestruzzo, dove erano alloggiati altrettanti cannoni 149/35 A tipo Armstrong (gli stessi utilizzati sul monte Chaberton anche se in diversa configurazione). Una cupola in acciaio spessa 15 cm costituiva la protezione corazzata superiore. Il forte entrò in servizio nel 1905 e fu smantellato e demolito, come molte altre opere fortificate, in seguito al Trattato di Pace del febbraio 1947.
cappella di S. Ippolito
ponte sul rio Secco
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Ultimo aggiornamento: 28 settembre 2024
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