RISICO JOYFUL TEAM
Società ciclistica affiliata
F.C.I.
Torino
franco@risico.it
MTB
ACADEMY
Scuola Nazionale Ciclismo
Fuoristrada F.C.I.
Torino
Torino,
14 apr. 02
A tutti i ciclisti che fruiscono e
percorrono i sentieri della collina torinese.
Questa
comunicazione è rivolta a tutti quelli che intendono
continuare a percorrere i sentieri della collina torinese in
mountain bike, nel pieno rispetto dell’ambiente e con la
consapevolezza che i sentieri costituiscono patrimonio comune,
non solo dei ciclisti ma anche di tutti i tipi di fruitori,
dagli escursionisti a piedi ai cercatori di funghi. I sentieri
della collina si snodano quasi sempre su proprietà private e
all’interno di zone protette (Parco della Collina, bosco del
Vaj, ecc.), oltre ad essere estremamente vicini ad una zona
fortemente urbanizzata (la grande Torino conta circa due
milioni di abitanti). Questo rende i percorsi collinari, nella
loro intera estensione, estremamente importanti per la qualità
della nostra vita, ma anche difficili da gestire considerando
che i gruppi di fruitori interessati all’area sono molti, e
che nel contesto specifico i ciclisti non sono troppo ben
visti. Da qualche tempo sentiamo che l’attuale equilibrio
che ci consente di percorrere quasi tutti i sentieri collinari
si sta sgretolando. Un paio di incidenti occorsi non giovano
certo all’immagine del ciclista in mountain bike (incidente
mortale al Valentino fra pattinatrice e ciclista e incidente
al parco Rimembranza), e l’utilizzo scriteriato della
bicicletta da parte di pochissimi crea l’opinione comune che
tutti i ciclisti siano potenziali pericoli. Con questa
affermazione non si pensi che si voglia, come qualcuno
afferma, prendere le distanze dal movimento freeride, del
quale sentiamo anche noi di far parte, tanto che la nostra
scuola sta organizzando con entusiasmo
per quest’anno ben due week end freeride, con
personaggi come Paolo Caramellino e Bruno Zanchi. Pensiamo che
non esista cosa più stupida e controproducente che
considerare divisa al suo interno la grande famiglia dei
mountain biker, solo per la differenza di escursione delle
sospensioni o perché si usano maglie e pantaloni di larghezza
differente. Pensando che la cosa migliore fosse il dialogo con
“gli altri” gruppi e associazioni che in diverso modo che
sono interessati
al presente ed al futuro dei sentieri della collina e forti
delle nostre buone intenzioni abbiamo avviato una serie di
contatti e colloqui con il Coordinamento Sentieri (Pro Natura
di Torino) e con la Presidenza dell’EGAP (Ente Gestione Aree
Protette della Collina Torinese) al fine di capire come
avremmo potuto collaborare al mantenimento e alla gestione dei
sentieri e per difendere i nostri diritti. Il Coordinamento
Sentieri, nelle persone di Bruno fattori e di Mario Orsi ci ha
accolti molto bene. Da parte nostra abbiamo preso una
posizione che è evidenziata nel codice di
autoregolamentazione che segue, nel tentativo di evitare che
in un futuro molto vicino venga vietato l’uso della
bicicletta sui sentieri e nella piena convinzione che l’uso
corretto della mountain bike possa essere compatibile con la
conservazione dell’ambiente e con la buona convivenza con
gli altri tipi di fruizione. In altre parti del mondo, anche
vicino a noi, sono stati dedicati in alcuni casi percorsi
esclusivi per l’utilizzo della mountain bike, ma pensiamo
che questa soluzione, apparentemente interessante ma che ci
ricorda molto quella delle “riserve degli Indiani”,
sottintenda anche il divieto su tutti gli altri percorsi non
esplicitamente consentiti. Una soluzione del genere può
essere necessaria come extrema ratio solo in alcuni casi di
provata pericolosità dovuta all’alta densità di
percorrenza (l’incidente mortale fra il ciclista e la
pattinatrice al Valentino non è proprio un caso…), ma allo
stato attuale delle cose i sentieri della collina sono
percorsi da un alto numero di escursionisti solo in
determinate giornate e solo per una parte molto limitata
rispetto all’intera rete, per cui pensiamo che soluzioni
simili non siano ancora necessarie. In futuro, se si dimostrerà
tale necessità e se avremo la forza di far ascoltare la
nostra voce, si potrà limitare l’uso solo su alcuni
sentieri e magari solo in alcuni giorni, pensando di ottenere
in cambio la possibilità di continuare ad utilizzare tutti i
restanti percorsi. La palinatura efficace dal punto di vista
informativo, sia per i ciclisti che per i pedoni, pensiamo che
sia però assolutamente necessaria per far sì che le cose
procedano in questo senso.
Lo
scopo di questa comunicazione è quello di creare un rapido
dibattito fra tutti i bikers della collina al fine di potersi
presentare uniti alla riunione con il Coordinamento Sentieri e
con l’EGAP da noi già richiesta per la fine di maggio.
In via ufficiosa sono stati già informati di questa iniziativa molti
bikers e associazioni di ciclisti, anche perché alla riunione
suddetta avremo bisogno di rappresentanti dei vari gruppi, e
vorremmo adesso raccogliere le opinioni di tutti. Naturalmente
i club e le associazioni sono invitate a farlo a nome
collettivo, ma ci interessano fortemente tutte le opinioni
individuali perché siamo convinti che una buona,
importantissima parte del movimento, sia costituita dai bikers
convinti ed appassionati che non hanno necessariamente una
tessera di qualche tipo in tasca. Oggi la comunicazione
consente anche a chi non fa parte di un gruppo “omologato”
di far sentire la propria voce. Forza con la posta
elettronica, allora, e diteci cosa ne pensate!
CODICE
DI AUTOREGOLAMENTAZIONE MTB – BOZZA
Franco
Ferrero - RISICO JOYFUL team
29 01 2002
CODICE
DI AUTODISCIPLINA PER L'UTILIZZO DELLA MTB SUI SENTIERI DELLA
COLLINA TORINESE.
PREMESSA.
Il
principio fondamentale a cui si fa riferimento è quello della
protezione ambientale. A nostro parere la corretta
conservazione dei sentieri può essere compatibile con tutti
gli usi legati al tempo libero, e in particolare con
l'utilizzo della mountain bike. L'uso di tale attrezzo non
esclude la normale convivenza con altri utilizzatori (pedoni,
cacciatori, ecc.), a patto che da tutte le parti siano
osservate le normali norme di educazione, tolleranza, e
reciproca comprensione. Le esigenze di conservazione dei
sentieri e in generale dell'ambiente devono essere anteposte a
quelle dei singoli gruppi di fruitori, e anche i ciclisti
dovranno accettare eventuali chiusure di sentieri o di aree
dove tale esigenza sia dimostrabilmente necessaria. Per contro
i ciclisti che fruiscono dei sentieri collinari e precollinari
chiedono di poter attivamente collaborare, nei limiti delle
possibilità di ogni singolo gruppo che sottoscriverà
l'accordo, con il coordinamento sentieri, in compiti che vanno
dai piccoli lavori manuali di ripristino e manutenzione dei
sentieri, alla loro sorveglianza, alla eventuale loro
segnalazione, fino alla possibilità di collaborare alla
pianificazione degli interventi. Fruire dei sentieri per
l'utilizzo della mountain bike significa utilizzare un
patrimonio di tutti. I sentieri ben conservati sono anche
quelli più piacevoli da percorrere.
REGOLAMENTO.
1)
L'utilizzo della bicicletta deve essere sempre
compatibile con la conservazione dell'ambiente e dei sentieri
stessi. Il sentiero, dopo il nostro passaggio, deve essere
nelle stesse condizioni in cui l'abbiamo trovato, se non
migliorato.
2)
I bikers
che percorrono i sentieri dell’area individuata dalle mappe,
facenti parte delle Società od Organizzazioni aderenti al
presente documento, si rendono disponibili, nei limiti delle
loro possibilità, a collaborare con il “Coordinamento
sentieri” per i lavori di manutenzione e di sorveglianza che
si rendessero necessari, secondo le regole definite dal
coordinamento. Si rendono anche disponibili a collaborare con
il “coordinamento sentieri”
per quanto riguarda la tracciatura delle mappe, le
modifiche ed i ripristini di vecchi e nuovi percorsi, nonché
per la eventuale “palinatura” degli stessi.
3)
L’uso
della bicicletta sui sentieri deve essere compatibile con
l’utilizzo degli stessi da parte di altri fruitori
(escursionisti, cacciatori, ecc.), pertanto nell’incrocio
con altri ciclisti o pedoni si deve rallentare fino anche a
fermarsi, consentendo a tutti il transito con sicurezza. Il
saluto è fortemente gradito. I pedoni hanno la precedenza.
Nell’avvicinare altre persone o animali domestici o
selvatici fare in modo che si accorgano in anticipo della
nostra presenza, evitando di causare spavento.
4)
Controllare
sempre la velocità ed affrontare le curve prevedendo che vi
si possa incontrare qualcuno. L'andatura va commisurata al
tipo di terreno e all'esperienza di ciascuno. Evitare di
frenare bloccando la ruota posteriore, particolarmente su
terreni friabili.
5)
Restare sui percorsi già tracciati o comunque segnati
sulle mappe edite dal coordinamento sentieri, per non arrecare
danni alla vegetazione. Nel caso si intenda percorrere un
nuovo sentiero o riaprirne uno richiuso dalla vegetazione o in
cattivo stato consultare prima le mappe e poi il coordinamento
sentieri.
6)
Evitare
nel modo più assoluto di lasciare rifiuti. Portare con sé i
propri e, se possibile, raccogliere quelli abbandonati dagli
altri.

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