Valle di Susa
Collombardo - Alpe Portia
chiesa Madonna degli Angeli al Collombardo
location_on
bivio per Colombardo sulla strada Mocchie - Frassinere
directions_car da Torino percorrere l'autostrada per Bardonecchia sino all'uscita Almese / Colle del Lys (0 km). Giunti alla rotonda prendere a sinistra la SS 24 in direzione Susa (0,7). Dopo 7,5 km si giunge ad un incrocio semaforico dove si svolta a destra per Condove (8,2). Al termine di un lungo rettilineo (9,1) continuare di fronte seguendo le indicazioni per Mocchie che si raggiunge (15,7) dopo aver ignorato la deviazione per Lajetto / Pratobotrile (14,6). Passata la frazione, si affrontano due tornanti incontrando, poco dopo un ponte (17,3), la strada consortile (transitabile dai soli soci) per il Collombardo (17,4 - sulla destra). Lasciare qui la vettura oppure nei pressi del ponte.
straighten Collombardo 16,81 km; Alpe Portia 14,98; entrambi 41,69 (ritorno incluso)
trending_up Collombardo 1390 m circa (1180 andata + 210 ritorno); Alpe Portia 1160 (1085 andata + 75 ritorno); entrambi 1515
access_time Collombardo 5 ore e 15 minuti (3 ore e 45 minuti andata + 1 ora e 30 minuti ritorno); Alpe Portia 4 ore e 45 minuti (3 ore e 30 minuti andata + 1 ora e 15 minuti ritorno); entrambi 5 ore e 30 minuti
sort Difficoltà: Collombardo difficile; Alpe Portia medio; entrambi difficile
equalizer Collombardo asfalto 3,91 km (23%) - sterrato 12,90 (77%); Alpe Portia asfalto 3,91 km (26%) - sterrato 11,07 (74%); entrambi asfalto 7,83 km (19%) - sterrato 33,86 (81%)
event da giugno a settembre
update Effettuato il 17 settembre 2000
map I.G.C. Carta dei sentieri e dei rifugi 1:50.000 n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio
map GIF
directions_car da Torino percorrere l'autostrada per Bardonecchia sino all'uscita Almese / Colle del Lys (0 km). Giunti alla rotonda prendere a sinistra la SS 24 in direzione Susa (0,7). Dopo 7,5 km si giunge ad un incrocio semaforico dove si svolta a destra per Condove (8,2). Al termine di un lungo rettilineo (9,1) continuare di fronte seguendo le indicazioni per Mocchie che si raggiunge (15,7) dopo aver ignorato la deviazione per Lajetto / Pratobotrile (14,6). Passata la frazione, si affrontano due tornanti incontrando, poco dopo un ponte (17,3), la strada consortile (transitabile dai soli soci) per il Collombardo (17,4 - sulla destra). Lasciare qui la vettura oppure nei pressi del ponte.
straighten Collombardo 16,81 km; Alpe Portia 14,98; entrambi 41,69 (ritorno incluso)
trending_up Collombardo 1390 m circa (1180 andata + 210 ritorno); Alpe Portia 1160 (1085 andata + 75 ritorno); entrambi 1515
access_time Collombardo 5 ore e 15 minuti (3 ore e 45 minuti andata + 1 ora e 30 minuti ritorno); Alpe Portia 4 ore e 45 minuti (3 ore e 30 minuti andata + 1 ora e 15 minuti ritorno); entrambi 5 ore e 30 minuti
sort Difficoltà: Collombardo difficile; Alpe Portia medio; entrambi difficile
equalizer Collombardo asfalto 3,91 km (23%) - sterrato 12,90 (77%); Alpe Portia asfalto 3,91 km (26%) - sterrato 11,07 (74%); entrambi asfalto 7,83 km (19%) - sterrato 33,86 (81%)
event da giugno a settembre
update Effettuato il 17 settembre 2000
map I.G.C. Carta dei sentieri e dei rifugi 1:50.000 n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio
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Descrizione: i due itinerari sono stati raggruppati in un'unica pagina in quanto presentano la parte iniziale in comune. Il mio consiglio è quello di raggiungere entrambe le mete: prima il Collombardo, più interessante oltre che per il paesaggio anche per la bella costruzione del Santuario e quindi, se si hanno ancora energie e tempo disponibile, comprendere l'Alpe Portia al ritorno. Altra caratteristica che li accomuna è il tratto finale in discesa, con conseguente perdita di dislivello (più accentuata quella del Collombardo) che deve essere necessariamente recuperato al ritorno. Sino al bivio di Pilone Votta il tracciato è anche identico al percorso Sacrario Martiri di Vaccherezza. La strada sale subito decisa con alcuni impegnativi tornanti nel bosco, toccando in seguito numerose borgate. La prima di queste è Gagnor (0,81 al cartello) dove, a lato della strada, incontriamo un apiario del XVIII secolo (0,93), restaurato nel 1999. Oltre la sterrata per Liay (1,26 - sulla sinistra), attraversiamo in successione Bigliasco (1,80) e Dravugna (2,85). Presso quest'ultima ignoriamo la carrareccia di sinistra per Campo dell'Alpe (3,07). Alternando tratti di asfalto e sterrato, si superano una graziosa chiesetta con campanile (3,17), Rocca (3,27) e Prato del Rio (4,93). Poco oltre una sbarra (5,37 - chiusa dal 1/11 al 1/6), l'asfalto termina in maniera definitiva. Raggiunto il pilone Votta a quota 1470 (6,28), si tiene la destra. Dalla parte opposta si può raggiungere il vicino Sacrario Martiri di Vaccherezza. Sfiorata l'Alpe Donà (7,79), si affrontano una serie di tornanti, passando quindi per l'Alpe Rat (10,63). Arrivati al bivio posto a breve distanza dal Colle degli Astesiani, si dovrà scegliere tra le due mete (10,94). A sinistra (segnavia in vernice del "sentiero balcone") si toccano alcuni alpeggi finché la strada termina presso le costruzioni periferiche dell'Alpe Portia (14,98). A destra, il percorso prosegue per il Collombardo, compiendo un paio di tornanti e passando nelle vicinanze di un cippo con tavola d'orientamento dedicato alla memoria di Alberto Molineri (11,74 - Truc Muandette - m 2000). Tagliando le pendici della Punta Sbaron si arriva alla discesa conclusiva. Oltre un alpeggio di recente costruzione (13,83), si aggira la Tomba di Matolda, rilievo a forma di panettone ricoperto di erba e cespugli dove, secondo la leggenda, venne tumulata una giovane donna, Matolda appunto, uccisa insieme al marito da alcuni soldati nel corso di un inseguimento. Nella realtà, Matolda sarebbe il soprannome che identificava una famiglia proprietaria di alpeggi in questa zona. Lasciata la deviazione per l'Alpe Sagna (14,18), il tracciato passa per il Colombardino (15,83 - m 1895) e quindi si affaccia, ormai in piano, sulla valle Orsiera. Si raggiunge così il colle con l'imponente Santuario dedicato alla Madonna degli Angeli (16,81 - m 1898). Come si può leggere su una targa, l'artefice della costruzione fu Giovan Battista Giorgis di Forno di Lemie, impresario edile che, essendo privo di prole, impiegò le proprie ricchezze in beneficenza o nella realizzazione di opere religiose come la cappella della Madonna del Truc a Pessinea o la scalinata che conduce alla parrocchiale di Viù. Costui realizzò inizialmente un pilone raffigurante la Vergine e solo 25 anni più tardi (anno 1705) la cappella che venne in seguito riedificata ed ampliata dagli abitanti di Lajetto (1870). La chiesa e i gli ampi pascoli che la circondano sono stati a lungo contesi tra gli abitanti di Lemie e quelli di Mocchie, anche ricorrendo alle armi, tanto che fu necessario spostare la celebrazione della festa della Madonna in giornate diverse. La controversia giudiziaria si risolse solamente nel 1875 a favore dei valsusini.
il cippo sul Truc Muandette
Tomba di Matolda
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Ultimo aggiornamento: 10 aprile 2025
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