Lunghezza: 5,11 km
Tempo percorrenza: 30 minuti
Tipo: asfalto (4,97 km - 97%), sterrato
( 0,14 km -3%)
Effettuato il: 14 Novembre 1999
Località di partenza: S. Mauro T.se,
ponte Vittorio Emanuele III sul Po (lato via Martiri
della Liberta')
Descrizione: lasciando alle spalle la chiesetta di San
Rocco, antica sede della Confraternita dello Spirito Santo, eretta tra
il 1728 ed il 1731 ( piu' recenti sono invece il campanile e la
facciata, anno 1760 e 1781 rispettivamente), iniziamo a percorrere il "ponte
vecchio", sfruttando la carreggiata riservata al
transito pedonale (l'altra e ' invece destinata alla
circolazione a senso unico degli autoveicoli), costruito
nel 1912. In precedenza, il collegamento era garantito da
un sistema di zattere agganciate ad una fune che
attraversava il fiume. La maggior parte del traffico
automobilistico transita oggi su quello adiacente, di
costruzione piu' recente. Subito dopo questo e' la diga
Cimena, dalla quale si stacca il corso d'acqua
artificiale che alimenta la centrale idroelettrica di
Galleani (frazione di Castagneto Po). Al termine del
ponte svoltiamo a sinistra (0,28 Km) entrando nel Parco
L'Eliana (dal nome della citta' spagnola con cui S. Mauro
e' gemellata), percorrendo il vialetto che corre piu'
avanti a fianco del canale derivatore della centrale AEM
situata subito dopo il confine comunale di Torino. Circa
una ottantina di metri prima di raggiungere una
recinzione si devia, sfruttando un passaggio pedonale
(1,11), sulla adiacente via Trento, percorrendola a
sinistra (1,17). Poco oltre si continua sulla stradina
privata di fronte con cartello di divieto di accesso
(1,34), caratterizzata dalla presenza di numerosi
dissuasori. Raggiunta la strada comunale di Bertolla
(1,51), la seguiamo a sinistra per circa 150 metri, sino
alla prima curva: si continua su via Monte Tabor
raggiungendo la vicina piazza omonima (1,79). Ne usciamo
a sinistra, passando tra le case della borgata Bertolla,
famosa in passato per i suoi lavandai: qui accorsero
numerosi ad inizio secolo, in seguito all'editto del
comune di Torino che vietava di sciorinare i panni sulle
sponde cittadine del Po per non inquinarlo. Essi si stabilirono lungo il
corso del Rivo Freddo. I panni lavati nel rio venivano fatti poi
asciugare sui campi circostanti che fornivano anche il foraggio per i
cavalli utilizzati nel trasporto della biancheria. La professione inizio' a
decadere negli anni Sessanta, in seguito all'introduzione delle
lavatrici domestiche. Svoltando ancora a sinistra
(1,84) affianchiamo il canale di ingresso della centrale.
Nella parte iniziale, lunga 250 metri, il canale e' piu'
largo per limitare la velocita' dell'acqua e consentire
quindi la sedimentazione di materiali solidi; nella
seconda (lunga 1,3 Km) la sezione si riduce e la
velocita' diventa circa il doppio (poco piu' di 5 Km/h).
La sua realizzazione ha creato un ampio isolotto dove e'
presente la piu' grande garzaia d'Europa dopo quella di
Amsterdam (considerando i soli centri abitati), per non
parlare poi delle circa 150 specie di uccelli. Passiamo
in successione i cancelli del Parco del Meisino (2,10),
del campo sportivo dell'US Ardor (2,65), nata come squadra parrocchiale
nel 1937, e quello di
accesso ai pozzi di estrazione dell'AAM. Transitati sotto
il cavalcavia di Lungo Stura Lazio, seguiamo la
ciclopista che corre parallela allo stesso raggiungendo
il ponte Amedeo VIII (4,17 - strada di Settimo).
Attraversatolo prendiamo a sinistra (4,33) mantenendoci
ad un paio di bivi (4,47 e 4,62) sempre vicino alla
sponda, inizialmente quella della Stura di Lanzo e quindi
quella del fiume Po. I due corsi d'acqua formano in
questo punto un ampio bacino grazie allo sbarramento
della diga del Pascolo (necessario per alimentare la
centrale AEM). Si perviene quindi ad un incrocio che a
destra porta verso piazza Sofia (Parco
Sempione)
e diritto continua su sterrato nel Parco
Colletta
(5,11).
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