Lunghezza:
25,77 Km
Tempo percorrenza: 4h 30'
Cartografia: Carta dei Sentieri della
Collina Torinese 1:15.000 n. 1 e 2 - Le due precedenti
cartine non coprono un brevissimo tratto (quello relativo
a strada della Croce) per cui puo' essere utile anche la
I.G.M. 1:25.000 CHIERI 56 II SW
Periodo consigliato: tutto l'anno (da
evitare dopo piogge recenti per presenza di fango)
Tipo: asfalto 6,45 Km (25%), sterrato
19,32 Km (75%)
Dislivello: 975 metri effettivi
Difficolta': O.C.A.
Effettuato il: 24 e 30 dicembre 2000
Località di partenza: chiesa di S.
Martino
Accesso: da Torino raggiungere S. Mauro
e quindi procedere lungo la SS590 della Val Cerrina. 200
metri oltre l'incrocio semaforico con la SP96 per
Rivodora, imboccare via Lunga arrivando dopo circa 2,5 Km
al piccolo piazzale della chiesa di S. Martino ove si
parcheggia l'automobile.
Descrizione: un
O.C.A. D.O.C. della collina torinese che non ha nulla da
invidiare ai percorsi di alta montagna, non solo per il
dislivello ragguardevole (si sfiorano i 1000 metri) ma
anche per il notevole impegno fisico cui verrete
sottoposti. Rappresenta dunque un ottimo allenamento
invernale rivolto ai bikers piu' esigenti che non
vogliono affrontare impreparati le proprie uscite estive.
Non mancano infatti le salite sostenute e le discese su
sentieri tecnici e dissestati, in un ambiente formato da
bric, valli e boschi ombrosi, ricco sia
naturalisticamente sia dal punto di vista delle
testimonianze storiche. Tanto per cominciare, la chiesa
di S. Martino che presenta all'interno diversi ex-voto e
quadri, tra cui uno raffigurante Santa Eurosia, invocata
a protezione dei campi dalle calamita' naturali, mentre
sul muro esterno alcune lapidi ricordano i caduti in
zona. Rivolte le spalle a via Lunga, ci avviamo lungo
strada S. Martino (verso sud) transitando tra le case
della borgata (appartenente al comune di Castiglione),
evitando dopo 180 metri una stradina sulla sinistra.
Tocchiamo quindi la cascina Siccardi (0,47 Km - nota in
passato anche con il nome di Balaura), il vecchio
edificio del Poggio (1,06 - qui tralasciamo la GTC che
scende a Rivodora) e le Ca' Brusa' (1,27). Al culmine
della salita si raggiunge una villa con civico 17 dove
anziche' seguire l'asfalto si devia sulla carrareccia che
ne costeggia la recinzione (1,93). Ad un trivio seguire
la pista centrale (2,14) raggiungendo un colletto posto
tra il Bric delle Cave ed il Bric Chenon (2,40). Dal
colletto andiamo a destra effettuando su un magnifico
single-trek l'aggiramento dell'altura. Ci fermiamo
qualche istante presso un punto panoramico dove si
riconoscono in lontananza le abitazioni dei Tetti
Francesi (che sfioreremo piu' avanti). Superata una
recente frana, si scende su asfalto (3,31) verso il
nucleo piu' vecchio dei Tetti None (o Chenon). Qui
continuate sul sentiero di fronte a voi (3,47 - a fianco
di una recinzione), piuttosto accidentato. Al termine
della discesa si raggiunge un corso d'acqua che si
costeggia andando a sinistra (3,84). Agganciato il
percorso piu' marcato della GTC (3,96), si guada il Rio
della Crivella. Pochi metri prima di arrivare alla
sterrata che conduce alla cascina Cavallera, in posizione
sollevata rispetto a noi, deviare in direzione del rudere
isolato noto come "il Casone" (4,38)
individuando quasi subito (sulla destra) una traccia (non
molto evidente) che taglia dapprima in orizzontale il
pioppeto e quindi inizia a risalire decisa il pendio. A
breve si raggiunge una carrareccia (4,65) seguendo la
quale arriveremo alle case di Cordova. Al quadrivio con
pilone dedicato alla Madonna, formato dalle via
Vaitascosa e del Castello, svoltare a sinistra (5,21).
Lasciare quindi una prima deviazione che, puntando verso
una casa con alta antenna, sale al Bric Carlve' (5,35) ed
una seconda che termina subito al vicino vigneto (5,45).
Si svolta alla terza (5,61 - a destra) aggirando le
pendici del Bric. Il nostro sentiero confluisce su una
carrareccia (6,17) con la quale arriviamo dapprima alla
vecchia fonte detta Fontanass (6,50) e quindi, superata
una sbarra, alla Provinciale 117 che collega Castiglione
a Baldissero (6,65). Qui c'e' una croce in legno ormai in
avanzato stato di degrado: e' rimasto praticamente solo
il palo! Scendiamo sulla sterrata adiacente, svoltando
dopo 100 metri a destra. Dopo un paio di tornanti,
evitiamo il sentiero 75 che scende al rio della Crivella,
poco a valle di una cascata con relativa pozza conosciuta
come "i pousso'" (7,22). Tale rio lo guadiamo
piu' avanti (7,95). Superata una sbarra, ci si trova
sulla sterrata di accesso a villa Roccati che seguiamo in
discesa (8,09). Raggiunta l'asfaltata strada Valle
Garavaglia (8,43), proseguiamo ancora in discesa avendo
alla nostra sinistra una zona di recente edificazione
dove, nel corso degli scavi iniziali, sono venuti alla
luce alcuni interessanti reperti archeologici (monili e
vasi) appartenenti ad un insediamento del III sec. a.C.
Giunti alla SP117 (9,07), seguirla in direzione Cordova
imboccando, dopo un centinanio di metri, la strada della
Madonnina (9,20). Alle nostre spalle il panorama e'
dominato dalla collina di Castiglione Alto (ove un tempo
sorgeva il castello dei Turinetti) con l'evidente chiesa
neo-gotico lombarda di San Claudio. Superata la cappella
della Madonnina (10,46 - sterrato) si raggiunge la chiesa
di S. Grato. A fianco dell'edificio, si sale per la via
Vaitascosa (11,57) sino al quadrivio con pilone
incontrato in precedenza (11,66). Diritto ripercorriamo
il cammino ormai noto sino alla sterrata di accesso alla
cascina Cavallera (12,50). Lasciando alle spalle
l'edificio, si raggiunge la SP117 nei pressi delle rovine
della cappella di S. Bartolomeo Apostolo (13,01).
Sicuramente, nel 1750 era in tutt'altre condizioni, visto
che il Cardinale Roero, durante una visita pastorale, la
cito' nella sua relazione. Proseguiamo in direzione
Baldissero. Superata la deviazione per Pavarolo (13,59),
prendiamo la sterrata segnalata da un cartello indicante
l'itinerario della Croce (13,97). Il percorso coincide in
questo tratto con il n. 55. Passati poco al di sotto
della Croce (realizzata in pietra ed eretta nel 1900),
incontriamo il sentiero 51 che scende da questa,
congiungedosi per un breve tratto con il n. 55 (14,39).
Aiutandosi anche con le segnalazioni, ad un bivio tenere
la destra (14,45) mentre a quello successivo, procedere a
sinistra (14,67). Poco dopo il sentiero 51 ci lascia
(14,88): non resta che seguire la direzione principale
sino alla Provinciale proveniente da Rivodora (16,17),
che va seguita a sinistra. All'incrocio successivo, dove
e' il Pilonetto (dedicato al Sacro Cuore e contenente una
statua recentemente restaurata), si svolta a destra
(16,46). Si devia poi per Pino T.se/Valle Ceppi (16,90),
salendo dopo pochi metri lungo la Strada Palucco (16,92),
che prende nome dal vicino Bric sul quale e' stata ormai
dismessa un'attivita' di cava. Dove c'e' un'interruzione
del guard-rail, affrontiamo la sterrata sul lato opposto
della strada (17,37). Tenendo ad un paio di bivi la
destra si arriva alla via dei Colli (18,45). Ci si porta
sulla piazzola posta quasi di fronte alla casa cantoniera
(18,53) e, superata la catena, si percorre il sentiero.
Lasciata la GTC nonche' "percorso Serralunga"
(18,70 - segnalato con zampe di volpe color verde dal
Parco di Superga), con un breve strappo si raggiunge una
piazzola attrezzata con panchine posta a lato della via
dei Colli (18,80). Imboccare strada Palucco sino alla
prima curva dove si svolta sullo sterrato alla nostra
sinistra (19,05). Il percorso si mantiene quasi
pianeggiante entrando in una pineta che presenta qualche
raro gruppo di betulle. Si evitano due sentieri sulla
destra: un primo contrassegnato da zampe di volpe (19,24)
ed un secondo che consente di tagliare di poco il
percorso (19,35). Pochi metri prima di arrivare alla
piazzola con toretto sulla onnipresente via dei Colli,
riagganciare a destra il "percorso Tetti
Ronchi" (segnalato da zampe di volpe color magenta)
che seguiremo ora per un lungo tratto (19,52). Scendiamo
lungo le pendici orientali del Bric del Duca, intitolato
probabilmente a colui che fece erigere la Basilica di
Superga, il Duca Vittorio Amedeo di Savoia. Al 2°
tornante evitate il sentiero sulla destra che vi
riporterebbe indietro (19,65). Giunti alla strada
provinciale per Baldissero, attraversarla continuando sul
"sentiero del rosmarino", cosi' chiamato
perche' tocca piu' avanti alcuni campi dove sono molto
diffuse questa ed altre essenze aromatiche (19,93). E'
anche la zona dove la presenza di fango e' piu' critica.
Dopo 260 metri evitare una deviazione sulla destra
(20,19). Raggiunta una carrareccia (20,97), seguirla in
discesa sino alla piazzetta dei Tetti Ronchi (21,28): qui
troviamo ancora in buono stato alcune testimonianze della
vita comunitaria di un tempo come il vecchio forno, il
pozzo ed il lavatoio. Procedendo a sinistra si percorrono
alcuni tornanti e, superato il rio Dora (22,19), si
arriva ai Tetti Trivero (22,30 - asfalto). Si svolta in
direzione del pilone lungo la strada vecchia Baldissero
(utilizzata prima che venissero realizzati i tornanti
della Provinciale), che si presenta ripida e, di li' a
poco, a fondo naturale. Ad un bivio tenere la sinistra
(22,53) e quindi, mantenendo la propria direzione,
guadagnare la Provinciale, seguendola in salita (22,96).
Svoltare a breve in strada Tetti None (23,23). Giunti
presso un cancello con civico 19, si segue la strada
asfaltata di sinistra (23,78) sino alla villa con civico
17 incontrata all'inizio (23,84). Non resta che seguire a
sinistra il tragitto gia' noto fino alla chiesa di S.
Martino (25,77).
Foto in alto: chiesa di S. Martino. |
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