Val Pellice
Alpe Bancet
Alpe Bancet
directions_car da Pinerolo percorrere la SP161 della Val Pellice sino al termine dell'asfalto (Villanova). Parcheggiare sullo spiazzo prima del ponte sul rio Pissoi oppure, se fosse pieno, sul lato destro della sterrata che da esso si diparte in salita (sul lato opposto la sosta è vietata!).
straighten 9,56 km (solo andata)
trending_up 1010 m circa
access_time 3 ore e 15 minuti + 1 ora ritorno
sort Difficoltà: difficile
equalizer 100% sterrato
event da giugno a settembre
update Effettuato il 31 luglio 2004
map I.G.C. 1:50.000 n. 6 Monviso
map GIF
Descrizione: itinerario poco conosciuto, visto che sfrutta una strada sterrata ultimata solamente nell'anno 2002 per poter effettuare lavori di ristrutturazione all'alpeggio Bancet. L'escursione richiede un certo impegno per via di alcuni tratti dalla pendenza al limite della ciclabilità (soprattutto nella parte centrale). Si segue inizialmente la sterrata che sale alla Conca del Prà ma, superato il primo tornante, si imbocca la deviazione sulla destra (1,42) con varie indicazioni (Colle Giulian, Ghigo di Prali, ecc.). Si prosegue a fatica per circa mezzo chilometro. Superato il rio Garanaudan (3,07) inizia la lunga serie di tornanti che toccando le baite di Randulire portano alla Colletta delle Faure (7,76). La parte più ostica è quella che si incontra al km 6,33, nei pressi di una parete rocciosa: da qui conviene procedere bici al fianco sino al termine dei tornanti per non esaurire tutte le energie. Dalla Colletta si raggiunge con un più abbordabile traverso dapprima il Col Bancet (8,96) e poi l'Alpe Bancet (9,56). Ritorno lungo la strada della salita.
cascata del rio Pissoi (Villanova)
Colletta Faure
Segnalazioni
T. Cavallo: il 05/07/07 volevamo salire all'alpe Bancet ma non ci siamo arrivati perchè, sebbene partiti col sole feroce, alla colletta Faure si è messo a nevicare. Abbiamo deciso di raggiungere la bergerie Giulian (dove abbiamo preso la grandine), per provare poi un sentiero: il 125.
La bergerie Giulian si raggiunge agevolmente con la strada che si stacca a destra circa 100 m di dislivello sotto la colletta Faure, dalla quale ci si arriva lo stesso, sul GTA, ma pedalando molto meno. Arrivati all'alpeggio diroccato, la segnalazione del sentiero è evidente, ma il sentiero è inaccessibile, sepolto da una pietraia. Lo si può intercettare 50 m più a valle, dato che è abbastanza visibile in basso, scendendo a piedi dal bordo della strada sterrata. Il sentiero è in pratica del tutto abbandonato, i segni rossi sono rarissimi ed inutili, il fondo è ormai disfatto, coperto di vegetazione o da grosse pietre. Alcuni tratti si perdono in enormi prati di ortiche e rovi, che vanno attraversati, cercando di intuire la giusta direzione. Non ci sono grossi rischi di perdersi, peccato che la ciclabilità sia praticamente ZERO. Non solo, lo stato dissestato del fondo risulta anche disagevole da percorrere a piedi (per non parlare delle ortiche), per cui non lo consiglierei nemmeno ad un escursionista. Ci si rimette in sella solo quando si raggiunge la strada sterrata, dopo aver camminato per circa 1000 m di dislivello. Faccio notare che con me c'erano altri 2 bikers che in discesa non sono certo gli ultimi arrivati, comunque neanche loro hanno pedalato per un solo metro.
Per quanto riguarda invece il percorso dell'Alpe Bancet, la salita è molto dura, in particolare nell'ultimo tratto per raggiungere la colletta Faure, però è tutta pedalabile, e soprattutto è aerea e spettacolare. Prima o poi la rifaremo, in pochi intimi naturalmente, raggiungendo l'alpe e naturalmente tornando dalla stessa strada!
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Si declina qualsiasi responsabilità per eventuali errori, imprecisioni, incidenti e danni di ogni sorta
Ultimo aggiornamento: 25 settembre 2024
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