Valle di Susa
Forte Jafferau
forte Jafferau
directions_car da Bardonecchia seguire le indicazioni per Millaures e Gleise (SP 238). Raggiunta quest'ultima località, lasciare la vettura poco oltre la chiesetta di S. Eldrado, dove termina l'asfalto, sul parcheggio posto poco al di sotto della strada principale.
straighten 30,46 km
trending_up 1250 m circa
access_time 6 ore
sort Difficoltà: difficile
equalizer sterrato 100%
event luglio e agosto
update Effettuato il 22 luglio e 1 agosto 2001
map I.G.C. 1:25.000 n. 104 BARDONECCHIA MONTE THABOR SAUZE D'OULX
warning ATTENZIONE!!! Verificare se persiste ancora il divieto di percorrenza a veicoli e pedoni nel tratto Bacini Frejusia-Forte Foens causa frana all'altezza del rio Perilleux (ordinanza comune di Bardonecchia n. 44 del 29/05/24)
map GIF
Descrizione: il giro dello Jafferau qui proposto è solo uno tra i numerosi possibili. In alternativa si può iniziare da Rochemolles (passando per la ex decauville), Savoulx oppure Moncellier (attraverso il colletto Pramand e la Galleria dei Saraceni). Ai meno allenati consigliamo di partire direttamente dal parcheggio presso i Bacini. Seguendo l'ampio sterrato si superano le Grange Rochas e Broue, lasciando tra le due la deviazione meno marcata per le Gr. Suppas/Forte Foens (2,15). Si arriva al bivio per i Bacini/Decauville/Alberghi Belvedere e Jafferau dove si tiene la destra (3,61). Percorsi circa 200 metri deviare a sinistra affrontando numerosi ed impegnativi tornanti. Raggiunto il fontanone C.F.S. (5,88) si va a superare, nel punto dove sono state realizzate vistose opere di contenimento, una grossa frana che il buon senso spinge ad effettuare scendendo di sella (si tratta dell'unico pezzo non ciclabile). Procedendo praticamente in piano si arriva all'ingresso del Forte Foens (8,13): tralasciamo la visita in quanto ce ne siamo occupati in un altro itinerario (LINK). Se invece volete soddisfare la vostra curiosità ricordatevi di "stoppare" temporaneamente il ciclocomputer. Si prosegue, in leggera salita, toccando i ruderi della stazione intermedia della teleferica Costans-Jafferau (8,62) ed ignorando la deviazione che scende a Savoulx (9,59). Giunti al bivio per il Pramand si avanza a sinistra (12,71). Al primo tornante ci concediamo una piccola pausa per ammirare il panorama, una bellissima veduta delle grosse grotte sulle pendici del Monte Seguret, utilizzate come covo dalle bande di predoni saraceni che infestarono la valle di Susa all'inizio del X sec. e che, secondo una leggenda, celerebbero niente meno che il favoloso tesoro del califfo Abdullah Hassa. Tra le due cavità, durante il disgelo, si forma una graziosa cascatella. Si noti anche l'imbocco della galleria militare, costruita nel primo dopoguerra, in seguito alla pericolosità della strada esterna, soggetta alla frequente caduta di massi dall'alto. Su fondo che comincia a deteriorarsi, si perviene al colle Basset (15,80 - m 2596) dove ai nostri piedi si apre la valle Fredda, le cui grange omonime sono state oggetto di un altro percorso (vedi qui). Si prosegue sino a perdere un po' di dislivello quando si giunge nei pressi del grosso baraccamento alla Colletta Jafferau (18,06). Gli ultimi tornanti sono veramente tremendi: il fondo presenta pietre messe di traverso che sporgono dal terreno e che costringono a procedere ad andatura ridotta per evitare di sobbalzare troppo. Poco dopo l'ultimo tornante, con un sentiero sulla sinistra (19,85), andiamo ad ammirare l'ingresso principale del forte Jafferau (20,09): un grosso portale protetto da un fossato superabile un tempo mediante ponte levatoio. Il complesso, interamente cintato, venne realizzato alla fine del 1800. Fu una tra le più alte fortificazioni delle Alpi Cozie, seconda solamente a quella del Monte Chaberton. La caserma su due piani situata in posizione centrale era in grado di ospitare fino a 200 uomini. Ridiscesi alla strada sottostante (21,15) si continua sino all'ingresso della polveriera, ricavata nelle falde della montagna, dove si incontra una frana che più che naturale sembra realizzata ad hoc per impedire il passaggio dei veicoli. La si scavalca a monte seguendo una esile traccia. Poco oltre, sempre a sinistra (20,66), ci portiamo sulla sommità dello Jafferau dove riconosciamo due delle quattro piazzole che componevano la batteria, armate inizialmente con 2 cannoni ognuna da 15 GRC/Ret che vennero sostituiti, poco prima della seconda guerra mondiale, con il modello da 149/35. All'occorrenza, era possibile allestire sui fianchi esterni artiglierie da 12 ARC/Ret e 9 AR/Ret altrimenti conservate nei magazzini del forte. Già pochi giorni dopo la dichiarazione di guerra alla Francia, il 16 e 17 giugno del 1940, lo Jafferau bersagliò (con il supporto dello Chaberton) e ridusse al silenzio il forte dell'Olive, dimostrando in questo modo la propria capacità offensiva, di colpire cioè direttamente sul territorio nemico. Il panorama mozzafiato spazia a 360° sulle vette che circondano la conca di Bardonecchia, la zona di Oulx, ecc. Tornati indietro (21,15) e sfruttando una stradina piuttosto dissestata si inizia la discesa verso Fregiusia. Aiutandovi con la cartina, si tiene sempre la destra (21,74 - 23,59 - 23,70 - 24,17): ci si porta inizialmente verso la stazione a monte della seggiovia Testa del Ban; quindi, con diversi zig-zag, si segue lo sviluppo di tale impianto sino alla stazione di partenza, attraversando poi la zona degli Alberghi Belvedere (25,90) e Jafferau (26,26). Si lascia quindi sulla destra il parcheggio presso i Bacini (26,75) dal quale inizia il percorso dell'ex decauville. La località deve il proprio nome a due grossi serbatoi di carico di cui uno solo utilizzato. Questo viene alimentato dal lago formato dalla diga di Rochemolles attraverso una galleria lunga 7.800 metri che raccoglie anche le acque dei rii Almiane, Valfredda e Malrif. Dal bacino partono poi due condotte forzate che con un salto di 657 metri alimentano la sottostante centrale di Bardonecchia, realizzata tra il 1918 ed il 1923 dalle Ferrovie dello Stato e poi ceduta all'Enel nel 1968. 100 metri oltre ritroviamo il percorso dell'andata (26,85) con cui rientriamo a Gleise (30,46).
veduta dallo Jafferau in direzione del colle Basset
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Ultimo aggiornamento: 8 settembre 2024
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