Lunghezza: 5,11 km
Tempo percorrenza: 30 minuti
Tipo: asfalto (4,97 km - 97%), sterrato
( 0,14 km -3%)
Effettuato il: 14 Novembre 1999
Località di partenza: Parco Colletta,
vicino sponda fiume Po circa all'altezza di C.so Taranto,
nel punto in cui convergono 2 stradine asfaltate
(provenienti rispettivamente da Piazza Sofia e Ponte
Amedeo VIII sulla Stura) ed una sterrata.
Descrizione: seguiamo la stradina che
procede in direzione della Stura di Lanzo, mantenendoci
inizialmente vicino al fiume Po e quindi al torrente
affluente. Ad un paio di bivi teniamo la destra (0,49 e
0,63) raggiungendo il ponte Amedeo VIII (0,77 - strada di
Settimo). Attraversatolo imbocchiamo subito a destra la
pista ciclabile che corre parallela a Lungo Stura Lazio
(0,93). Transitati sotto il cavalcavia, continuiamo
ancora a destra (pressi cancello di accesso ai pozzi di
estrazione dell'AAM), costeggiando il canale derivatore
della centrale AEM, situata quasi sul confine del comune
di Torino ed alimentata dall'ampio bacino creato dallo
sbarramento della diga del Pascolo. Nella parte iniziale,
lunga 250 metri, il canale e' piu' largo per limitare la
velocita' dell'acqua e consentire quindi la
sedimentazione di materiali solidi; nella seconda (lunga
1,3 Km) la sezione si riduce e la velocita' diventa circa
il doppio (poco piu' di 5 Km/h). La sua realizzazione ha
creato un ampio isolotto dove e' presente la piu' grande
garzaia d'Europa dopo quella di Amsterdam (considerando i
soli centri abitati), per non parlare poi delle circa 150
specie di uccelli. Passato il cancello del campo sportivo
dell'US Ardor (2,46), nata come squadra parrocchiale nel 1937, e quello del Parco del Meisino
(3,00), ci allontaniamo dal canale pervenendo ad un trivo
dove prendiamo la stradina tutta sulla destra (3,26) che
passa tra le case della borgata Bertolla, famosa in
passato per i suoi lavandai: qui accorsero numerosi all'inizio del
secolo, in seguito all'editto del Comune di Torino
che vietava di sciorinare i panni sulle sponde cittadine
del Po per non inquinarlo. Essi si stabilirono lungo il corso del Rivo
Freddo. I panni lavati nel rio venivano fatti poi asciugare sui campi circostanti
che fornivano anche il foraggio per i cavalli utilizzati nel trasporto
della biancheria. La professione inizio' a decadere negli anni
Sessanta, in seguito all'introduzione delle lavatrici domestiche. Raggiunta la vicina piazza Monte Tabor (3,31), ne
usciamo a destra lungo la via omonima. Raggiunta la
strada comunale di Bertolla (3,44) la seguiamo di fronte
per circa 150 metri imboccando, nei pressi del cartello
dell'interno 144, una strada privata sulla destra
caratterizzata dalla presenza di numerosi dissuasori.
Entrati in territorio di San Mauro questa diventa via
Trento. Continuare sempre diritto sino a raggiungere un
cartello di precedenza (3,94): a destra, lungo un
passaggio pedonale, entriamo nel Parco L'Eliana (dal nome
della citta' spagnola con cui S. Mauro e' gemellata)
raggiungendo il canale di uscita della centrale. Lo
costeggiamo a sinistra, seguendo un vialetto che termina
nei pressi di una rotonda (4,82 - piazza Mochino). Qui
percorriamo il "ponte vecchio", sfruttando la
carreggiata riservata al transito pedonale (l'altra e '
invece destinata alla circolazione a senso unico degli
autoveicoli), intitolato a Vittorio Emanuele III e
costruito nel 1912. In precedenza, il collegamento era
garantito da un sistema di zattere agganciate ad una fune
che attraversava il fiume. La maggior parte del traffico
transita oggi su quello adiacente, di costruzione piu'
recente. Subito dopo questo e' la diga Cimena, dalla
quale si stacca un altro corso d'acqua artificiale:
quello della centrale idroelettrica di Galleani (frazione
di Castagneto Po). Al termine del ponte ci troviamo in
piazza Martiri della Liberta' dove concludiamo
l'itinerario (5,11). Di fronte a noi e' la chiesetta di San Rocco,
antica sede della Confraternita dello Spirito Santo, eretta tra il
1728 ed il 1731. Piu' recenti sono il campanile (anno 1760) e la
facciata (1781).
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C.
Mittica: dal punto di arrivo (ponte vecchio di San Mauro) si può
proseguire per la pista ciclabile che corre, parallela al Po, sulla
sponda opposta. Al termine del ponte vecchio girare a destra nella via
di raccordo che porta alla piazza in riva al fiume e percorrere quest'ultima
in direzione di Torino. Attraversare il passaggio pedonale della nuova
rotonda, alla fine del sottopasso, facendo attenzione alle auto. Da qui,
sino al parco del Meisino, inizia una bella pista ciclabile (2 Km ca.)
con vista sul Po, che si interrompe (ahimé) all'altezza di un rio:
salire per la scala in legno e sbucare, dopo il ponticello, su Corso
Casale. Dopo lo spiazzo antistante un concessionario di motocicli c'é un
passaggio nella recinzione e si scende sulla parte di pista ciclabile
che porta al parco del Meisino. Da qui si può ritornare al ponte di
Corso Belgio, costeggiando il Galoppatoio Militare e il Cimitero di
Sassi per raccordarsi al ponte pedonale di Parco Michelotti. |
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